Luigi Veronesi
14 variazioni di un tema musicale
"Rappresenta il suono con una forma rettangolare, seguendo uno dei principi fondamentali della Gestalt, ad esempio per stabilirne la grandezza si attiene alla durata del suono, rispettando inoltre la capacità risolutiva dell'occhio nella distinzione tra differenti zone cromatiche. L'intensità del tono con cui i suoni vengono eseguiti vengono tradotti in "quantità di suono", a cui corrisponde una "quantità di colore". Conseguentemente una nota intera, il rettangolo modulare, sarà interamente "colorata" quando l'intensità del suono sarà massima [3].
L'artista milanese traduce la "mancanza di suono" con una "mancanza di colore", individuabile nello stato di riposo dell'occhio, percettivamente connesso all'osservazione del colore grigio neutro [4]. Tutti i parametri di lettura del codice sonoro vengono trasformati in altrettanti codici di scrittura cromatica e formale, tutti ad eccezione proprio del timbro, che non a caso rimane un fattore intimamente legato alla parte esecutiva, strumentale riguardando in questo senso più l'acustica della melodia." (daqui)
Aqui, curiosamente o movimento contrário a Scriabin, ou seja, da imagem para o som. Em Scriabin a música sobrepunha-se claramente a qualquer outra ideia. Veronesi combina todos os elementos sucessivamente, desenvolvendo cenários. Pessoalmente, fascina-me a ideia de repetição - variação - desvio. Talvez um recurso dos pobres, talvez não.
light gazing, ışığa bakmak
Tuesday, November 4, 2008
eu e ela: de novo a sinestesia, pintar com sons
Publicado por Ana V. às 8:26 AM
TAGS A arte pela arte, hommage to the square, O espaço entre as notas
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